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1) Dizion. 5° Ed. .
APPETITO.
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APPETITO.
Definiz: Sost. masc. Inclinazione, o Facoltà naturale, per cui l'anima si muove a bramar checchessia per sodisfazione de' sensi.
Dal lat. appetitus. –
Esempio: Dant. Purg. 22: A che non reggi tu, o sacra fame Dell'oro, l'appetito de' mortali?
Esempio: E Dant. Purg. 26: Non servammo umana legge, Seguendo come bestie l'appetito.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 71: A sufficenza, secondo gli appetiti, le cose usavano.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 146: La compassione e il carnale appetito cacciati, stette nel suo proponimento fermo.
Esempio: Car. Arist. Rett. 60: Appetiti senza ragione sono due; l'ira e la cupidigia.
Esempio: Tass. Lett. 2, 66: L'appetito ritiene in sè alcuni vestigj de la ragione, e la ragione è impressa d'alcuni vestigj de l'intelletto.
Esempio: Segner. Mann. sett. 25, 1: A che gli porta violentemente l'impulso dell'appetito, o avido, o iracondo, o impuro, o crudele, che gli predomina.
Definiz: § I. E per Brama, Desiderio ardente di checchessia. –
Esempio: Cavalc. Specch. Pecc. 22: Nella terza parte dico, che per superbia di vita, cioè per appetito d'onore e d'ufficio, lasciano molti di far la giustizia.
Esempio: E Cavalc. Specch. Croc. 78: Si commettono [tali peccati] per appetito di onore e di laude.
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 314: Anzi mi date piacere, perchè questa variazione di domandatori mi fa conoscere i varj ingegni ed i varj appetiti vostri.
Esempio: Guicc. Op. ined. 1, 108: È più naturale lo appetito del conservare, che del guadagnare.
Esempio: Giannott. Op. 1, 43: Non attese nè a lettere, nè a discipline, dalle quali egli avesse a trarre quello appetito della libertà e vita civile, ch'egli monstrò poi essere in lui.
Esempio: Buonarr. Aion. 1, 16: Molto gustò questo ragionamento Al grasso Aione, e gli venne appetito Di fare un ballo.
Definiz: § II. Secondo il comune discorso, dicesi Appetito la Voglia e il Gusto del cibo. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 10: L'acqua temperatamente fredda è migliore,.... imperocchè ella accende l'appetito, e fa forte lo stomaco.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 32: Poi piagne e dice ch'ha le rene rotte, E che ha perduto il gusto e l'appetito.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 127: D'onde coteste cose, le quali con isquisiti sapori t'aguzzano sì l'appetito, che tu mangi senza fame e poscia che sei ripieno tutto.
Esempio: Red. Lett. 3, 244: Mi sono accorto, che l'appetito vi s'è convertito in fame, e la fame in una ghiottissima ingordigiaccia trangugiatoria.
Esempio: Not. Malm. 535: Appetito vuol dire appetenza e desiderio in generale; ma quando è detto assolutamente e senza aggiunta, vuol dire fame o voglia o gusto di mangiare.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 84: E vi si getta [sul cibo], Lasciando all'appetito il freno sciolto.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: I' aveva perso l'appetito affatto.
Definiz: § III. Per similit., detto delle piante. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 14, 253: Ed ella [Pomona] disponea col frutto, il sito, E dava aiuto al lor proprio appetito.
Definiz: § IV. E per Gusto. –
Esempio: Ar. Sat. 1, 181: Degli uomini son varj gli appetiti; A chi piace la chierca, a chi la spada, A chi la patria, a chi li strani liti.
Definiz: § V. Appetito canino; specie di malattia, accompagnata da molta fame. –
Esempio: Benciv. Cur. Malatt. volg.: Il bulimo èe differente alquanto dallo appetito canino.
Esempio: Libr. Segr. Cos. Donn.: Come suole avvenire nello appetito canino.
Esempio: Serap. Tratt. Med. 29: Conviensi [la decozione di cedro] alle femmine pregne, quando hanno appetito canino, per cagione e vizio di grossezza.
Definiz: § VI. Buon appetito! diciamo familiarmente per modo d'augurio a chi sta mangiando od è per mangiare.
Definiz: § VII. In proverbio: L'appetito è il miglior condimento delle vivande, vale, che Ogni cibo par buono a chi si sente bisogno di mangiare.
Definiz: § VIII. Parimente in proverbio: L'appetito non vuol salsa, vale, che La vera fame non vuol leccornie, ma cibi di sostanza, roba da attaccarvi il dente.
Definiz: § IX. L'appetito viene mangiando, Modo proverbiale di chiaro significato.